Agli inizi del 2014 e’ iniziata la collaborazione di Massimo Dinelli con Bechini Giuseppe allevatore e cultore di questa razza Francese.
Sono diversi anni che Bechini e’ passato dagli Epagneul Breton proprio di Dinelli ai bracchi d’Alvernia usandoli per la caccia.

Il bracco d’Auvergne è un cane da ferma originario della regione francese dell’Alvernia (Auvergne), ed è il più diffuso dei bracchi francesi. È un cane robusto, resistente, che sa muoversi con leggerezza ed elasticità, ed è dotato di fiuto potente. Può cacciare su terreni anche molto aspri ed è particolarmente adatto per la caccia alla pernice e al fagiano. Pare che la razza sia stata selezionata secoli fa dai cavalieri di Malta, che in Alvernia erano titolari di vasti possedimenti. Alcuni ritengono che si tratti di una razza autoctona, conservatasi pura nel tempo, anche se è presumibile che nel corso del XIX sec. vi sia stato un apporto di sangue del pointer inglese.

Caratteristiche fisiche
La testa è lunga, con stop mediamente marcato, canna nasale diritta e tartufo nero con narici ben aperte. Gli occhi sono grandi, di forma ovale e color nocciola scuro. Le orecchie, attaccate basse e abbastanza arretrate, sono di lunghezza media e leggermente girate verso l’interno. Il mantello è formato da pelo corto e non troppo fine. Il colore deve essere nero a pezzatura bianca variabile. In base a quest’ultima si distinguono due tipi di mantello: moschettato e brizzolato. E’ apprezzata una testa preferibilmente nera (che loro chiamano maschera) con una lista centrale bianca.
La coda di media grandezza lunghezza max. 20cm.viene portata orizzontalmente.

Misure standard di razza:
Altezza al garrese maschi da 57 a 63 cm, femmine da 55 a 60 cm.
Peso da 22 a 28 kg con una media ponderale mediamente piu’ bassa per le femmine.

Temperamento
E’ un cane tuttofare, abile e potente nuotatore che caccia bene nei terreni paludosi ed e’ usato con grande profitto nei boschi folti dove la sua cerca e’ veramente utile e redditizia, specialista sulle beccacce.
Il bracco -blu- d’Alvernia, chiamato anche -blu- perchè quando e’ bagnato il nero del mantello sembra diventare un blu scuro, viene anche spesso utilizzato anche come cane da compagnia per il suo carattere docile e giocherellone, vive bene a contatto con i piccoli, e qui diventa un insostituibile compagno di vita.
Come tutti gli altri cani da caccia ha bisogno di movimento giornaliero con passeggiate nei parchi e nei boschi.
Oltre alla Francia e diffuso nei paesi dell’Est ,in Ungheria, Polonia, Cecoslovacchia, Austria, in America in Canada e Stati Uniti, e nel Nord Africa poiche’ e’ un cane che soffre poco il caldo.

BRAQUE D’AUVERGNE – Standard di lavoro.
Il Bracco D’Alvernia e’ un cane da ferma con una origine continentale Francese.
La sua andatura abituale a caccia e’ un galoppo -economico- leggermente basculante, con una falcata corta, ma con un ritmo sostenuto che gli da una grande resistenza riconosciuta da tutti.
Questo galoppo puo’ trasformarsi in un trotto durante un cambiamento di densita’ della vegetazione, un ostacolo, o per verificare una emanazione.
In queste circostanze, una coda sempre in movimento non e’ una anomalia.
La sua cerca continentale di meta’ spazio deve, senza essere una cosa meccanizzata, permettere al cane di esplorare correttamente il terreno.
La sua capacita’ a mantenere facilmente il contatto con il suo conduttore, permette di adattare l’ampiezza e la profondita’ della sua cerca, anche la sua andatura si adatta al cambiamento di vegetazione.
Questa capacita’ porta anche a rivolgersi al suo conduttore, ma la richiesta sara’ discreta (breve).
Il portamento della sua testa e’ nel prolungamento del dorso e leggermente a martello.
I controlli sul terreno, se sono brevi e giustificati, non possono essere considerati come un errore.
La sua ferma in piedi, fisso ma non catalettico, si materializza in attitudini diverse secondo la selvaggina, il terreno, il modo di sentire l’emanazione e la distanza a riguardo della selvaggina, andando dalle membra protesi alla testa alta, alle membra mezzo piegate e il collo proteso.
Sara’ seguita da un “coule'” all’ordine generalmente prudente.
Complementi allo standard di lavoro.
Fare la differenza fra:
Cacciare naso a terra = ricercare in modo costante l’emanazione lasciata sul terreno.
Se la cerca e’ fatta’in questo modo = proibito e penalizzato.
Fare controllo a terra = verificare per qualche istante che la selvaggina e’ stata presente in questo punto, non penalizzato e normale se non troppo numerosi.
Non assimilare ampiezza e velocita’,il Braque deve esplorare il terreno con svolte (50 a 80 metri) ma effettuati nel suo galoppo caratteristico, non troppo rapido e a volte con momenti di rallentamento, e momenti di trotto corrispondenti al controllo delle emanazioni.
Non giudicare o comparare con le razze (epagneul breton, braque allemands, braque francais…) che producono soggetti “sport” capaci di unire velocita’ e brio.
La caratteristica del Braque d’Auvergne e’ l’efficenza che risulta: dalla sua esplorazione a terra non meccanizzata, dalla finezza del suo naso, dalla sicurezza della sua ferma, dal piacere che ha nella complicita’ del suo conduttore.
Inutile cercare in lui una meccanica senza iniziativa, ma considerarlo prima di tutto un cane che caccia e che trova la selvaggina.
Troppo spesso viene fatto l’appunto mancare di brio, vuol dire di toglierlo dal suo vero posto, disconoscere la sua personalita’.